SIN e SINPIA, estendere follow-up neonati pretermine ai sei anni d’età

Un bébé prématuré dort le 20 février 2003, dans une couveuse du service de néonatalogie de l'hôpital Robert Debré à Paris. Les grands prématurés sont adressés à cette unité de soins intensifs spécialisés, car la réanimation est particulièrement lourde et s'accompagne parfois de complications. Un prématuré est un enfant né avant la 37ème semaine (8 mois ou 259 jours) et dont toutes les grandes fonctions sont immatures (respiratoire, immunitaire, digestive). Il naît environ 44 000 enfants avant terme chaque année dans l'hexagone. La prématurité atteint ainsi 5,9 % des naissances en France. AFP PHOTO DIDIER PALLAGES

Ogni anno sono sempre di più i bambini che nascono pre-termine, ovvero prima della 37a settimana di gestazione. In Italia al momento questo evento riguarda il 7% dei casi. Una nascita prematura porta spesso con sé una serie di problematiche fisiche e cognitive, dato che lo sviluppo del bambino non avviene più nell’ambiente protetto della placenta.

Con il tempo aumentano le evidenze che la prematurità sia una malattia cronica, che può manifestarsi anche anni dopo l’evento nascita, in proporzione maggiore quanto maggiore è stata la prematurità.

In occasione della Giornata Mondiale della Prematurità 2022 (17 novembre), la Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza – SINPIA sottolinea che il rischio di sviluppare problematiche neurosviluppo, magari lievi, è elevato nel 50% dei nati fortemente pretermine, quindi entro la 32esima settimana di gestazione.
Questi soggetti possono sviluppare disturbi dell’apprendimento, deficit dell’attenzione e delle funzioni esecutive, ma anche iperattività e problematiche emotive che possono influenzarne la vita scolare… e non solo.

Anche per questo sarebbe opportuno estendere il follow-up dei nati pre-termine almeno fino ai 6 anni di vita: un consiglio fortemente sostenuto dalla Società Italiana di Neonatologia – SIN, che alla questione ha dedicato anche un manuale scientifico e operativo, intitolato: “Il Follow-Up del neonato pretermine. I primi sei anni di vita”.

Il testo è stato realizzato da una Task Force dedicata composta da rappresentanti dei diversi Gruppo di Studio della SIN coinvolti nel follow-up del neonato a rischio e da professionisti della stessa SINPIA e dell’Istituto Superiore di Sanità. Coinvolta anche l’Associazione di genitori “Vivere Onlus”.

In realtà esistono già delle realtà, in Italia, che prolungano il follow-up ai 6 anni, ma sono poche, per carenza di fondi e personale, e andrebbero implementate: questa la conclusione dell’indagine condotta nel 2019 da SIN proprio sui Servizi di Follow-up in Italia.

Tuttavia, è proprio l’esperienza dei servizi già attivi a suggerire l’importanza di estendere sul territorio questo tipo di follow-up, che deve essere possibilmente gestito da team multidisciplinari, integrati con i Servizi di Neuropsichiatria infantile e con i pediatri di famiglia.

Elisa Fazzi, presidente SINPIA e Direttore della U.O. di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza ASST Spedali Civili e Università di Brescia, conferma che «con il prolungamento del follow-up neonatale anche all’età scolare stiamo rilevando un diverso panorama delle sequele della nascita pretermine, con aumentato rischio di comparsa di disordini del neurosviluppo diversi dalla classica paralisi cerebrale infantile o dalla disabilità intellettiva, quadri apparentemente meno gravi ma con impatto rilevante sull’apprendimento e la qualità della vita, che coinvolgono contemporaneamente più funzioni adattive e hanno ricadute nell’area della comunicazione, dell’interazione sociale, delle funzioni di regolazione e attentive.
La loro espressività è variabile ma può giungere fino a quadri conclamati di disturbo dello spettro autistico o di disturbo da deficit di attenzione con iperattività».

Si tratta di situazioni che possono essere “trattate”, soprattutto se individuate al loro esordio: esistono svariate metodologie che consentono al bambino di capire come gestirsi per poter interagire al meglio con il mondo. Occorre però intercettare queste esigenze, possibilmente prima che si manifestino in tutta la loro forza.

Stefania Somaré