Mercato della sanità: boom in Turchia

Sovvenzioni governative, crescita e consolidamento della classe media e aumento delle malattie non trasmissibili permetteranno alla Turchia di restare tra i Paesi più ricercati per gli investimenti in sanità. È grande, infatti, il potenziale per le aziende del settore, dai fornitori di apparecchiature tecnologiche alle case farmaceutiche e ai fornitori di diagnostica clinica. Sono queste in sintesi le conclusioni dell’analisi “Healthcare landscape and outlook in Turkey” di Frost & Sullivan, dalla quale emerge che il mercato turco nel 2012 ha prodotto entrate per oltre 23,29 miliardi di dollari e si stima che questa cifra raggiungerà quota 29,62 miliardi di dollari nel 2015. Questa crescita è stata favorita dalla stabilità dell’ambiente politico, dalla modernizzazione degli ospedali e dalle sovvenzioni e dall’espansione del settore privato. «Il governo ha incoraggiato lo sviluppo del mercato attraverso partnership pubblico-privato, creando strutture sanitarie, centri di ricerca e sviluppo e istituti di scienze mediche in ventinove città», nota Hilal Cura, healthcare research analyst di Frost & Sullivan. «Inoltre, il governo punta a standardizzare, entro il 2014, i criteri per la concessione di licenze e i sistemi di accreditamento, così da migliorare l’accessibilità e la qualità dei servizi sanitari». Il governo orienta gli incentivi verso lo sviluppo dei farmaci biotecnologici (che stanno guadagnando terreno rispetto a quelli chimici), come pure verso i servizi mobili per la sanità e per le cure a domicilio. Entro il 2015, infatti, cinque milioni di dispositivi – dai monitor dei pazienti agli smartphone dei medici – saranno connessi grazie a sistemi machine-to-machine. Un altro aspetto interessante è l’affermarsi della Turchia come meta per il turismo medico, grazie alla qualità delle strutture sanitarie, alla disponibilità di specialisti, alla capacità di effettuare procedure chirurgiche complesse, alla competitività dei costi e ai tempi di attesa più brevi rispetto a gran parte Paesi europei. Si prevede, infine, un aumento delle attività di fusione e acquisizione nei campi farmaceutico, dei dispositivi medici e dei servizi sanitari.