Tra i diversi aspetti della Missione 6 Salute del PNRR, viene contemplato l’ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero, con l’installazione di 3.136 grandi apparecchiature. Al Convegno Nazionale AIIC, una sessione si è focalizzata sullo stato di attuazione del Piano, evidenziando i traguardi raggiunti, ma anche ritardi e criticità.

Il PNRR rappresenta una grande opportunità per un ammodernamento della sanità italiana in termini di prossimità, sia di tipo digitale – anche attraverso la telemedicina – sia con riferimento alle apparecchiature.
La componente 2 della Missione 6 Salute, al paragrafo 1.1, fa riferimento all’ammodernamento del parco tecnologico e digitale, prevedendo l’installazione di 3.136 grandi apparecchiature su tutto il territorio nazionale.

A che punto siamo in realtà con lo stato di attuazione del Piano? Dati, criticità e prospettive sono emersi in occasione di una sessione del convegno nazionale AIIC, ospitato a Roma tra il 15 e il 18 maggio scorsi.

Lo stato dell’arte

«I dati CONSIP mostrano che è stato raggiunto il primo Milestone del 2022 sulla pubblicazione dei bandi di gara. La tempestività delle procedure e dell’accordo quadro sono stati aspetti vincenti di questo periodo. Oggi, il residuo delle apparecchiature da acquisire è limitato a quelle oggetto di ricorso e quindi questo primo dato è confortante», ha spiegato il presidente AIIC, Umberto Nocco, nel presentare i dati raccolti dalla stessa Associazione Italiana degli Ingegneri Clinici.

Tuttavia, «c’è da riflettere sul fatto che se a livello geografico la percentuale di acquisto è superiore al 90%, la percentuale di collaudato – e quindi di funzionante – è solo del 37%. Pensare di colmare il 60% mancante da qui a fine anno è una sfida improba, una corsa a ostacoli su cui dobbiamo confrontarci».

Esistono, però, anche realtà premianti in cui la percentuale di collaudato arriva al 73%, nello specifico Lazio e Campania, «che spesso hanno operato in autonomia da CONSIP, con l’aggiunta della Calabria, che però rappresenta un caso a sé, visto che ha acquistato molti ecografi, strumenti decisamente più semplici da collaudare, rispetto a una TAC», ha spiegato l’ing. Nocco.

Alcune criticità nella sostituzione del parco macchine

Le difficoltà affrontate nelle installazioni sono molte, anche perché occorre ricordare – ha sottolineato l’ing. Nocco, che l’ammodernamento del parco tecnologico sta avvenendo nella piena operatività dell’ospedale.

«Occorre gestire un allestimento senza provocare disagi e limitando i ritardi alle erogazioni di prestazione. L’idea che possiamo lanciare è provare a capire come uscire da questa situazione insieme per raggiungere il miglior risultato possibile.
Sicuramente occorre una riflessione sugli aspetti burocratici e amministrativi: l’impressione generale è che il sistema di rendicontazione sia troppo complicato, con eccessive richieste di autocertificazioni da parte dei RUP.
La percezione è che ci sia un’attenzione maniacale su dettagli, e una carenza di attenzione sulla capacità operativa, a cui si aggiunge una bulimia burocratica che incide sui ritardi».

Più in generale, il presidente GIMBE Nino Cartabellotta ha sottolineato che alcuni milestone e target europei sono stati raggiunti a marzo, mentre alcuni target intermedi, come la stipula dei contratti per l’assistenza primaria e per le interconnessioni aziendali, sono stati oggetto di una rimodulazione.

«La nostra personale considerazione è che gli ostacoli odierni all’implementazione del PNRR siano soprattutto le differenze regionali, la carenza di personale sanitario e le carenze nell’attuazione del sistema nazionale di telemedicina», ha Cartabellotta.